Dopo un primo trimestre particolarmente brillante, il mercato del private equity italiano continua a crescere anche nel mese di aprile, confermando un trend di consolidamento e sviluppo. Secondo i dati, sono state 33 le nuove operazioni registrate ad aprile, in netto aumento rispetto alle 24 dello stesso mese del 2023.

Un risultato che contribuisce a rendere quello attuale il miglior primo quadrimestre di sempre: ben 141 operazioni concluse nei primi quattro mesi dell’anno.
La dinamica degli investimenti evidenzia come il segmento dei buy out resti il principale motore del settore, rappresentando l’85% delle operazioni totali del mese. Da segnalare anche la crescente rilevanza del comparto infrastrutturale, che si consolida al secondo posto con il 9% dei deal.

Inoltre, quasi la metà delle operazioni (48%) riguarda add-on, ovvero attività di aggregazione aziendale finalizzate al rafforzamento e alla crescita per linee esterne delle portfolio companies.

La geografia degli investimenti conferma il Nord Italia, e in particolare la Lombardia, come fulcro del private equity nazionale, pur con una buona tenuta anche da parte di regioni come Toscana e Lazio. A livello settoriale, prevalgono le operazioni nei comparti dei prodotti per l’industria, dell’ICT e del terziario, con i primi due che insieme coprono oltre la metà dell’intero mercato.

Particolarmente rilevante anche il ruolo degli operatori internazionali, che risultano coinvolti nel 64% delle operazioni realizzate in Italia: un dato che supera persino le già elevate percentuali degli anni precedenti, a dimostrazione dell’attrattività del nostro tessuto imprenditoriale.

Sul fronte estero, infine, si segnalano un investimento diretto in Francia da parte di un player italiano e un’operazione di add-on in Lituania, guidata da White Bridge Investments.